Cava di Marmo Rosso

Il marmo rosso di Verzegnis è estratto dalla cava a cielo aperto con fronte alto mediamente 15 metri e sviluppo trasversale di circa 250 metri. L'area, denominata Lavoreit Ros, è compresa nel gruppo del Monte Verzegnis e si estende sul versante nord-est del Monte Lovinzola, a quota media di 1600 m.s.m.m. La cava di marmo rosso è di proprietà del Comune di Verzegnis.

Dal punto di vista geologico si tratta di un calcare compatto del Giura Superiore di tonalità rosso-marrone con un'ampia gamma di varietà quali il Porfirico Fiorito, il Bruno, il Bruno Vermiglio, il Noce, il Noce Radica, il Damasco, arricchiti dalla presenza di reperti fossili.

Una società di imprenditori locali dette il via alla coltivazione della cava nel 1922. Ad essa subentrò, nel 1923, la S.A.I.M. (Società Anonima Industria Marmi) con sede a Tolmezzo, che proseguì l'attività con regolarità e profitto sino all'epoca del terremoto del Friuli (1976) impegnando anche 120 dipendenti; successivamente la S.A.I.M. continuò l'attività con vicende alterne di produzione, finché nel 1981 dovette fermare gli impianti per vetustà tecnologica ed infrastrutturale, nonché necessità di rinnovo delle autorizzazioni.

Cava di Marmo Rosso

 

Inizialmente il trasporto dei blocchi dal sito di escavazione alla viabilità camionabile di fondovalle (Sella Chianzutan, 950 m. s.l.m.m.) veniva effettuato ad alta quota con carri, attraversando la galleria di Colle dei Larici, e poi per scorrimento, in accentuata pendenza, lungo lo scivolo in terra battuta, la lissa o via di lizza, realizzato nel canalone detto Agâr di Misura. Nel 1927 entrarono in funzione la decauville, il sistema di trasporto con carrelli su rotaia nel tratto ad alta quota, e la teleferica che arrivava fino a Sella Chianzutan, con sviluppo di circa 1600 metri, impostata su tralicci (cavallette) in membrature di legno di larice, con due carrelli di trasporto della portata di 60 e 24 quintali.

Immediatamente dopo il fermo dell'attività (1981), il Comune di Verzegnis si attivò con la Comunità Montana della Carnia per realizzare un'adeguata viabilità di accesso alla cava; l'infrastruttura fu completata nel 1989 con tracciato sul versante nord-est del Colle dei Larici.